Alimentazione sana e assenza di grasso addominale rallentano il decadimento cognitivo

Una ricerca scientifica fresca di pubblicazione ha scoperto il legame esistente tra alimentazione, circonferenza della vita e funzioni cognitive in età avanzata. Una dieta sana e un corpo privo (o quasi) di grasso addominale, sono fondamentali per la salute del cervello, sia da giovani che quando si invecchia. La conferma di quanto si sospettava già, proviene da uno studio pubblicato su JAMA Network Open, effettuato dai ricercatori dell’University College of London, dell’Università di Oxford e di altre istituzioni accademiche di Francia, Paesi Bassi e Germania.
Alimentazione e integrazione: il segreto per un corpo sano e una mente attiva
Mangiare in maniera sana ed equilibrata è fondamentale per mantenere un corpo forte e per sostenere il benessere psicologico. Una dieta ricca di alimenti naturali, vitamine e minerali ha effetti positivi sull’energia, sulla concentrazione e sull’umore; inoltre, riduce il rischio di sviluppare malattie croniche e stress. Tuttavia, con la vita frenetica di oggi può essere complicato ottenere un apporto nutrizionale bilanciato soltanto attraverso l’alimentazione. Proprio per questo motivo, l’integrazione può giocare un ruolo determinante, essendo in grado di colmare eventuali carenze nutrizionali, supportare il sistema immunitario e la funzione cerebrale. Ad esempio, vitamine come la D e il complesso B sono essenziali per il metabolismo e la salute mentale, mentre omega-3 e probiotici favoriscono il benessere generale. A rendere tutto più semplice ci pensa Redcare, parafarmacia online che offre un’ampia scelta di integratori di qualità, formulati per rispondere alle diverse esigenze nutrizionali. Scegliere prodotti sicuri e certificati come quelli di Redcare aiuta a mantenere il corretto equilibrio tra corpo e mente. Inoltre, la piattaforma mette a disposizione guide chiare e dettagliate circa le tematiche alimentari e mediche più ricercate sul web.
La dieta “occidentale” può compromettere memoria e prestazioni cognitive
Gli scienziati che hanno studiato l’impatto dell’alimentazione sulla mente hanno preso in esame due parametri fondamentali, ovvero i cambiamenti nella qualità dei cibi e il rapporto vita-fianchi. La qualità dell’alimentazione dei partecipanti allo studio è stata valutata ricorrendo all’Alternative Healthy Eating Index–2010, un sistema di punteggio basato su diversi parametri rilevanti. Il già citato rapporto vita-fianchi, invece, è stato misurato 5 volte in un lasso di tempo di 21 anni, mentre la connettività cerebrale è stata valutata usando l’imaging durante la risonanza magnetica e la funzione cognitiva è stata misurata attraverso alcuni test specifici. I risultati parlano chiaro. Un’alimentazione sana è associata a una memoria di lavoro, a funzioni esecutive e a performance cognitive migliori. Tali miglioramenti sarebbero in parte dovuti a una maggiore integrità della “sostanza bianca” (la porzione di cervello e midollo spinale contenente le fibre nervose). Al contrario, un maggior rapporto vita-fianchi è associato a un’evidente diminuzione di sostanza bianca e a prestazioni cognitive peggiori. Secondo i ricercatori, gli interventi necessari per migliorare l’alimentazione sarebbero più efficaci durante la fascia d’età compresa tra i 48 e i 70 anni. Era già chiaro come determinati stili di vita favorissero il deterioramento psichico, tuttavia il legame tra grasso addominale e prestazioni cognitive non era stato ancora indagato a sufficienza. Oggi abbiamo la conferma definitiva di quanto sia importante ridurre il consumo di cibi processati e favorire quello di alimenti ad alta densità nutrizionale.