Formaggi e Vegetariani. Come Orientarsi e Quali non Tradiscono la Propria Scelta?
Il formaggio è uno dei tanti tabù di chi ha scelto uno stile di vita vegetariano ed ha deciso di non mangiare più nulla o quasi di derivazione animale.
Chi decide di diventare vegetariano (non vegano, attenzione) sa che dovrà escludere dalla sua dieta la carne e il pesce, mentre invece potrà continuare a cibarsi di uova, miele e formaggi.
Sono migliaia le ricette sul web o in tv che propongono “ricette vegetariane” contenenti Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Asiago ed altro, ma questi formaggi sono si buoni, ma non vegetariani!
In Italia, infatti, la maggior parte del formaggio non è cruelty free, a causa del caglio animale.
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Ma che cos’è questo caglio animale?
È un composto a base di acidi trovati nello stomaco di animali ruminanti, la cui estrazione avviene dopo la macellazione. Per chi è vegetariano per motivi etici questo cambia molto le carte in tavola. Esistono tuttavia molti formaggi creati con cagli microbici o “di sintesi” o addirittura vegetali (con carciofo, fico, funghi o altro) che non hanno nulla a che fare, più o meno, con la macellazione degli animali.
Come orientarsi?
In Italia, a differenza di altri paesi dell’Unione Europea come Francia e Spagna, la tipologia del caglio non è indicata negli ingredienti ma queste possono essere delle utili linee guida:
Tutti i formaggi italiani DOP e francesi AOC contengono caglio animale. La dicitura “caglio naturale” non significa assolutamente che il caglio utilizzato non sia animale.
Ricotta, burro extra-fine e mascarpone non contengono mai caglio animale. Tuttavia, essendo burro e ricotta prodotti con il siero “scartato” durante la produzione del formaggio, questi potrebbero essere venuti in contatto con del caglio animale.
È anche possibile produrre da soli una sorta di burro in casa propria, continuando a montare la panna fino a quando questo non si separi dal latticello. È perfetto per dare consistenza e cremosità ma meno salato del prodotto commerciale.
Nei negozi bio si trovano tanti formaggi prodotti esplicitamente con caglio di sintesi o vegetale.
Dal punto di vista nutrizionale non ci sono differenze derivanti dal tipo di caglio usato: il formaggio resta sempre formaggio, con tutti i vantaggi, gli svantaggi e i pericoli per chi è intollerante. Sono inoltre davvero numerosissimi gli studi, come questo della Harvard University, che mettono in discussione importanza ed adeguatezza del latte per l’alimentazione dopo lo svezzamento.
Quali formaggi sono senza caglio animale?
Mozzarelle: Galbani, Invernizzi, Vallelata, Certosa, Granarolo, Coop biologica,
Emmental: Leerdammer, Carrefour, President, Entremont, Emmental Svizzero Conad, Emmental francese Conad, Reybier Auchan;
Crescenza: Crescenza Certosa confezione bianca e azzurra;
Brie e Camembert: Camoscio D’Oro, Carrefour, Reverend, Chambrie, Paysan Breton
Gorgonzola ed altri erborinati: Gim fior di goccia, Bresse Bleu, Bergader;
Formaggio tipo grana: Desiderio di Mauer, Gran Moravia e Formaggio Duro Da Tavola di Brazzale, Formaggio da grattugia di Primo Prato;
Scamorza: Primo Prato;
Feta: Feta Milbona, feta greca Auchan;
Philadelphia di Kraft (le vostre cheese cake sono eticamente irreprensibili, dormite sonni tranquilli);
Vitasnella fiocchi di latte;
Tutti i formaggi Halal, indicati per i musulmani e nel 99% dei casi anche per i vegetariani;
Gran parte dei formaggi Kosher non contengono caglio animale;
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Ciao, articolo molto interessante, peccato che io veda molte righe troncate per cui molte frasi risultano a metà.
In realtà ho appena controllato e a noi si vede bene, forse un problema di browser web?