Prodotti “Senza Glutine” Facciamo Chiarezza: Guida alla Dieta per i Celiaci | Cap. 8 | VivoGlutenFree
Il trattamento fondamentale per chi soffre di celiachia è un regime alimentare privo da glutine, che richiede l’esclusione rigorosa di cereali come frumento, segale, e orzo. Questi cereali e i loro derivati devono essere chiaramente indicati negli ingredienti degli alimenti e distinti dagli altri.
In Italia, i cereali più utilizzati nella produzione alimentare, come grano tenero, grano duro e farro, sono spesso presenti nei prodotti, rendendo essenziale una lettura attenta delle etichette. L’avena è considerata a rischio per i celiaci a causa delle contaminazioni, ma alcuni studi suggeriscono che possa essere consumata senza effetti negativi per la salute, purché sia garantita una bassa presenza di glutine.
Per semplificare la spesa e comprendere meglio le etichette alimentari, è possibile classificare i cibi privi di glutine in quattro gruppi principali, facilitando così la gestione quotidiana della dieta senza glutine.
Tabella 4. Gruppi di alimenti e bevande senza glutine
GRUPPO 1 – alimenti e bevande non trasformati che per natura non contengono glutine. In questo caso l’assenza di glutine è scontata e la dicitura “senza glutine” in etichetta, nella presentazione e nella pubblicità non può essere utilizzata poiché confondente e fuorviante per il consumatore. Esempi Non Esaustivi: acqua, frutta, verdura, carne, pesce, uova, patate, legumi, cereali o pseudo-cereali come riso, mais, grano saraceno, amaranto, quinoa, sorgo, miglio, tapioca, teff ecc. Anche la frutta, la verdura, la carne e il pesce congelati o surgelati non contengono glutine. |
GRUPPO 2 – alimenti e bevande trasformati che per natura, composizione e processo di produzione non prevedono l’utilizzo di ingredienti contenenti glutine. In questo caso l’assenza di glutine è scontata e la dicitura “senza glutine” in etichetta, nella presentazione e nella pubblicità non può essere utilizzata poiché confondente e fuorviante per il consumatore. Esempi Non Esaustivi: latte, formaggio tal quale o grattugiato, mozzarella, panna, yogurt, burro, margarina, prosciutto crudo, bresaola, culatello, speck, olio, vino, aceto, zucchero, miele, marmellata, confettura, gelatina di frutta, succhi di frutta, gassosa, acqua tonica, cola, chinotto, aranciata, tè, caffè, tisane ecc |
GRUPPO 3 – alimenti e bevande trasformati prodotti con ingredienti naturalmente privi di glutine Nella ricetta di questi alimenti è possibile l’utilizzo di ingredienti contenenti glutine quindi l’assenza di glutine non scontata. In questo caso la dicitura “senza glutine” in etichetta, nella presentazione e nella pubblicità è possibile in quanto utile a distinguere la variante senza glutine del medesimo prodotto. Per tali alimenti è possibile riportare in etichetta l’indicazione aggiuntiva “adatto alle persone intolleranti al glutine” o “adatto ai celiaci”. Esempi Non Esaustivi: carne panata, pesce panato, verdura panata, preparazioni a base di frutta, a base di carne, a base di pesce, a base di verdure, preparati per brodi, sughi pronti ecc. |
GRUPPO 4 – alimenti e bevande trasformati che per tradizione nella loro composizione/ricetta prevedono l’utilizzo di ingredienti contenenti glutine ma per essere consumati dai celiaci sono stati appositamente prodotti, preparati e/o lavorati con ingredienti naturalmente senza glutine o con ingredienti deglutinati. In questo caso la dicitura “senza glutine” in etichetta, nella presentazione e nella pubblicità è possibile in quanto utile ad individuare l’alimento sostitutivo senza glutine. Per tali alimenti è possibile riportare in etichetta l’indicazione aggiuntiva “specificamente formulato per persone intolleranti al glutine” o “specificamente formulato per celiaci”. Esempi Non Esaustivi: pane, pasta, pizza, biscotti, crostini, torte, semifreddi, cereali per la prima colazione, barrette energetiche e alimenti similari. |
Trasparenza e Sicurezza: Etichettatura per i Celiaci
Quando si tratta di sicurezza alimentare per i celiaci, la chiarezza è fondamentale. Gli additivi presenti negli alimenti devono essere dichiarati chiaramente sull’etichetta, soprattutto se contengono allergeni come il glutine. Le aziende sono tenute per legge a riportare in etichetta il nome o il codice identificativo degli additivi che possono contenere glutine, garantendo così la sicurezza per chi segue una dieta senza glutine.
Le aziende che non possono garantire la totale assenza di contaminazione crociata nei propri stabilimenti possono indicare sulla confezione la dicitura “può contenere…” seguita dal nome della sostanza allergizzante potenzialmente presente. Tuttavia, è importante notare che l’uso di questa dicitura è volontario e dipende dal piano di autocontrollo di ciascun produttore. Pertanto, se un prodotto riporta questa dicitura, non può essere considerato “senza glutine” secondo le normative vigenti.
Quando si tratta di pubblicità e informazioni sull’assenza di glutine, le aziende devono attenersi alle diciture consentite dal Regolamento 828/2014, garantendo così una comunicazione chiara e accurata per i consumatori affetti da celiachia.
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