In prossimità delle feste natalizie non possiamo non parlare dell’indivia e del cardo, due degli ingredienti più consumati nella nostra regione in questo periodo. Il profumo che si sprigiona nelle cucine teramane, la mattina del 25 dicembre, non lascia dubbi: è Natale!
Le origini dell’indivia sono da ricercarsi nelle regioni mediterranee, anche se la coltivazione è diffusa in tutto il territorio italiano, da non confondersi con la scarola che ne è una sottospecie insieme all’indivia ricciuta.
Il cardo è un ortaggio simile al sedano come forma e al carciofo come gusto. La parte commestibile è il gambo che viene reso più tenero dalle gelate invernali e deve essere coltivato al buio; se vediamo delle tracce verdi sui gambi del cardo, sicuramentesaranno duri e amari: il cardo migliore è quello che si presenta candido, con i gambi chiusi e senza macchie.
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In prossimità delle feste natalizie non possiamo non parlare dell’indivia e del cardo, due degli ingredienti più consumati nella nostra regione in questo periodo. Il profumo che si sprigiona nelle cucine teramane, la mattina del 25 dicembre, non lascia dubbi: è Natale!
Le origini dell’indivia sono da ricercarsi nelle regioni mediterranee, anche se la coltivazione è diffusa in tutto il territorio italiano, da non confondersi con la scarola che ne è una sottospecie insieme all’indivia ricciuta.
Il cardo è un ortaggio simile al sedano come forma e al carciofo come gusto. La parte commestibile è il gambo che viene reso più tenero dalle gelate invernali e deve essere coltivato al buio; se vediamo delle tracce verdi sui gambi del cardo, sicuramentesaranno duri e amari: il cardo migliore è quello che si presentacandido, con i gambi chiusi e senza macchie.