Scopri i trattamenti più efficaci per le infezioni vaginali: guida completa qui

Analisi aggiornata dei trattamenti: creme, ovuli, lavande e rimedi naturali, con dati su vendita e prevenzione, per affrontare con responsabilità il disturbo femminile.
Le infezioni vaginali rappresentano una delle principali patologie che colpiscono gran parte delle donne almeno una volta nella vita. Manifestatesi a qualsiasi età, anche in assenza di attività sessuali, richiedono un riconoscimento tempestivo e la scelta di un trattamento mirato per garantire un recupero efficace.
Le cause scatenanti includono alterazioni della flora vaginale dovute a fluttuazioni ormonali, terapie antibiotiche, prodotti intimi aggressivi, abbigliamento sintetico stretto o rapporti non protetti. Il risultato è la proliferazione di patogeni come funghi (es. Candida), batteri (come Gardnerella vaginalis o Atopobium vaginae) o parassiti (Trichomonas vaginalis).
Le forme più frequenti si distinguono in:
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Candidosi: secrezioni bianche tipo “ricotta”, intenso prurito e bruciore.
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Vaginosi batterica: perdite grigio‑maleodoranti, più silente ma recidivante; batteri come G. vaginalis resistono formando biofilm, rendendo la terapia antibiotica meno efficace (solo il 60‑70 % di guarigioni a 3 mesi, con recidive fino all’80 % a 9 mesi).
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Trichomoniasi: secrezioni giallo‑verdi, irritazione, trasmissione sessuale.
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Vaginiti virali: tipicamente da Herpes simplex.
I sintomi comuni comprendono prurito, bruciore, secrezioni anomale, dolore nei rapporti e irritazione vulvare. Una diagnosi tempestiva – spesso tramite visita ginecologica e tampone – consente un trattamento efficace, prevenendo complicanze quali recidive, infertilità o infezioni ascendenti .
Trattamenti: creme, ovuli o lavande?
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Creme vaginali con principi attivi come clotrimazolo o miconazolo sono preferite per candidosi e lievi infiammazioni vulvari, agendo localmente per alleviare sintomi e ridurre l’agente patogeno. Creme contenenti clindamicina o metronidazolo sono specifiche per vaginosi batteriche, sempre secondo prescrizione. L’applicazione serale favorisce l’assorbimento.
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Ovuli vaginali sono utili per un rilascio prolungato del farmaco. Utilizzati per candidosi (clotrimazolo, econazolo, tionazolo) o vaginosi (metronidazolo), migliorano la copertura terapeutica durante la notte; posologia varia da 1 a 7 giorni. Si consiglia igiene rigorosa e rapporti protetti.
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Lavande vaginali fanno un’azione meccanica e detergente, ma vanno usate solo quando prescritti perché possono alterare il microbiota. Gli ingredienti più comuni sono clorexidina, estratti lenitivi (camomilla, calendula), acido borico e acido ialuronico . L’uso è generalmente limitato a una/due volte alla settimana e per brevi cicli.
Secondo l’Aogoi, nel 2024 in Italia sono state vendute circa 5,8 milioni di confezioni di farmaci ginecologici (clotrimazolo/metronidazolo, clotrimazolo, clindamicina), con una crescita del 0,2% in volume e dell’11,8% in valore; la Lombardia guida con quasi 1 milione di confezioni, seguita da Lazio e Campania.
In gravidanza e ricadute: attenzione massima
Durante la gravidanza, le modifiche ormonali favoriscono le infezioni. Se la candidosi, pur fastidiosa, non comporta gravi rischi, la vaginosi e la trichomoniasi possono aumentare il rischio di parto pretermine o infezioni neonatali; la terapia richiede sempre supervisione ginecologica.
Le recidive (oltre 4 episodi/anno) richiedono un approccio esteso, con regimi terapeutici più lunghi e test specifici (spettie species) per evitare resistenze. Il fluconazolo orale può essere usato in trattamento familiare, salvo in gravidanza.
Prevenzione e rimedi naturali
Il recupero del microbiota è fondamentale. I probiotici vaginali o orali con lattobacilli (L. acidophilus, L. rhamnosus) aiutano a mantenere pH acido e equilibrio microbico. Altri accorgimenti includono:
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dieta ridotta in zuccheri, ricca di fibre e fermenti;
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igiene intima con detergenti neutri, evitando lavaggi interni;
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abbigliamento traspirante in cotone e cambio regolare di assorbenti/tamponi;
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evitare deodoranti e spray vaginali;
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igiene post-toilette dalla parte anteriore a quella posteriore;
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discreto uso del preservativo e limitare più partner;
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monitoraggio glicemico (diabete) e vitamina D, i cui livelli influenzano l’ecosistema vaginale .
In caso di sintomi sospetti, affidarsi al ginecologo evita complicanze e terapie inadatte, in un contesto sanitario che ha dimostrato una crescita significativa nelle vendite farmaceutiche correlate. La salute intima richiede equilibrio, prevenzione e diagnosi precisa.