La Leggenda della Villa Italiana di Napoleone e della Sorella Elisa Bonaparte
Una vacanza in toscana non può prescindere dall’andare a visitare una delle perle di bellezza del XIX secolo, la Villa Reale di Marlia nel comune di Capannori a due passi da Lucca.
La GlutenFreeFamily ha, quindi, approfittato della bellissima giornata di Pasquetta e di una specialissima iniziativa del Ministero della Cultura (le Ville aperte) per visitare il fiore all’occhiello dell’arte del primo secolo dell’età moderna.
Quella che in Europa è stata influenzata in modo evidente dall’imperialismo francese che aveva il nome di Napoleone Bonaparte.
La Villa Reale di Marlia (XVII sec.), circondata da alte mura che sembrano proteggerla dal tempo che passa, sorge a Lucca, nel cuore della Toscana, in una posizione privilegiata ai piedi dell’altopiano delle Pizzorne.
Considerata una tra le più importanti dimore storiche d’Italia, nel XIX secolo è stata residenza di Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone e Principessa di Lucca.
La proprietà si estende su una superficie di 16 ettari e annovera numerosi e raffinati giardini, vere rarità botaniche e imponenti palazzi edificati nel corso dei secoli.
Il suo Parco è percorso dai viali delle Camelie ed ospita due famosi Teatri, quello d’Acqua e quello di Verzura (dove si esibì spesso il celebre violinista N. Paganini per Elisa Baciocchi); a impreziosirlo si aggiungono il Giardino dei Limoni, con il gruppo marmoreo di Leda e il Cigno, e il Giardino Spagnolo di gusto Decò.
Da non perdere le diverse residenze d’epoca che arricchiscono la visita al Parco come: la Villa del Vescovo (XVI sec.), adiacente al Ninfeo detto “grotta di Pan”, e l’elegante Palazzina dell’Orologio con la loggia panoramica (XVIII sec.).
IL GIOCO
Un itinerario pensato ad hoc ci ha accompagnato alla scoperta di raffinate opere d’arte e scorci di grande effetto, disegnando un percorso ad anello intorno alla Villa Reale, ai monumenti e ai giardini.
La “caccia al tesoro” ideata per i bambini è solo una delle innumerevoli iniziative volte al recupero di questa splendida villa che resta, lo sottolineamo, privata, ma di interesse pubblico.
I PERSONAGGI FAMOSI
Tanto bella, quanto ambita. La Villa Reale ha ospitato artisti del calibro di Salvador Dalì, Alberto Moravia ed il pittore Afro Basaldella.
OGGI
La visita alla villa è, al momento in cui scriviamo, interdetta per restauri e molti sono i luoghi in cui si lavora ancora per recuperarne la piena fruibilità al pubblico.
Questo, però, non limita in alcun modo la fruibilità dei luoghi come il laghetto, il parco, le fontane.
Dimenticatevi di poter comprare da mangiare o bere, dovete portarvi tutto, ma i pic nic sono ben graditi ed in alcun modo ostacolati… sempre nel rispetto dei luoghi.
A pochi metri dall’ingresso c’è, però, l’abitato di Marlia con alcuni ristoranti, ma nessuno di essi è dichiaratamente “Gluten Free”.
Noi ci siamo portati i panini e le bibite che abbiamo consumato vicino al laghetto in un’atmosfera primaverile e rilassatissima.
Con i bambini, poi, si può giocare in un prato quasi infinito e tra i tanti ambienti del parco.
Ovviamente non pensate siano presenti giochi ad hoc, ma un pallone ed un nascondino vi faranno dimenticare di essere adulti… ve lo garantiamo!
LA LEGGENDA DELLA VILLA REALE DI MARLIA
La visita al Parco di Villa Reale regala la sorpresa di immergersi in un antichissimo passato che affonda le sue radici nell’epoca Medioevale. È proprio a partire da questo periodo, che inizia la straordinaria storia del Complesso di Villa Reale, risultato di una serie di trasformazioni avvenute nel corso dei secoli davanti agli occhi di personaggi illustri e dinastie reali. Il primo nucleo era formato da un fortilizio abitato dal Duca di Tuscia durante l’epoca Altomedioevale. Successivamente la proprietà passò alla famiglia Avvocati e, in seguito, ai nobili Buonvisi, famiglia lucchese di mercanti e banchieri che trasformarono la fortezza in un palazzo signorile. Dopo il loro fallimento, i Buonvisi misero in vendita gran parte dei beni familiari, tra cui, la Villa di Marlia.
La storica dimora venne allora acquistata nel 1651 da Olivieri e Lelio Orsetti che operarono modifiche alla Villa e dettero al Parco una nuova sistemazione di gusto barocco con la realizzazione di cortili, stradoni e giardini scenografici come il Teatro di Verzura e il Giardino dei Limoni. Ai due nobili lucchesi si deve anche la costruzione, nel corso del secolo XVIII, dell’elegante Palazzina dell’Orologio con la loggia colonnata sopra il portico.
Durante il periodo Napoleonico Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone e principessa di Lucca, acquistò la proprietà nel 1806. Da questo momento in poi la Villa prenderà il nome di Reale, dal titolo di Elisa, regina dell’Etruria. Forte ed intenso fu il legame della Principessa con la residenza di Marlia. A lei si devono i maggiori interventi che trasformarono la struttura del palazzo e i giardini. Poco dopo l’acquisto, infatti, incorporò al complesso la confinante Villa del Vescovo e modernizzò le facciate dell’antico Palazzo Orsetti secondo lo stile neoclassico. Anche il Parco fu parzialmente ridisegnato secondo la moda settecentesca del Giardino all’inglese. L’intervento più significativo fu la dilatazione prospettica dello spazio di fronte al palazzo, caratterizzata da un leggero pendio che esalta il movimento del paesaggio così come suggerisce il gusto romantico. Il Parco di Villa Reale fu inoltre abbellito da statue e vasi realizzati con il pregiato marmo bianco dell’Accademia Eugeniana di Carrara.
Dopo la caduta di Napoleone, Elisa dovette lasciare il suo regno nel febbraio del 1814, il Principato di Lucca venne trasformato in Ducato e assegnato a Carlo Ludovico di Borbone. Villa Reale divenne allora la sede estiva della nuova corte che si dilettò nell’organizzare splendide feste da ballo, ospitando spesso personaggi illustri, principi e sovrani. Nel 1847 Carlo Ludovico di Borbone abdicò, ponendo fine all’autonomia politica della Lucchesia che venne così annessa al Gran Ducato di Toscana. Nella seconda metà dell’Ottocento la residenza d’epoca passò nelle mani del regno d’Italia e divenne proprietà di Vittorio Emanuele II, il quale decise di cederla a Penelope Carolina, vedova di Carlo di Borbone principe di Capua. Quando Penelope Carolina morì nel 1882, il complesso di Marlia rimase ai due figli, Vittoria Augusta e Francesco Carlo, la cui malattia mentale gli portò l’appellativo di “Principe Matto”. Alla morte della sorella Vittoria, il principe fu affiancato da un tutore che si occupò della gestione di beni; il complesso di Villa Reale fu messo in vendita e molti beni mobili andarono all’asta, mentre molti alberi del Parco furono abbattuti per produrre legname.
Il Conte e la Contessa Pecci-Blunt nel 1923 acquistarono la proprietà e l’anno successivo commissionarono a Jacques Greber, famoso architetto francese, il restauro del Parco e dei giardini, con l’intento di unire tradizione e innovazione. Vennero creati boschi, ruscelli, un lago ed elementi bucolici che andarono a completare e arricchire il quadro romantico già dato dall’avvicendarsi dei giardini.
Quasi un secolo più tardi, nel 2015 una giovane coppia svizzera, essendosi perdutamente innamorata del complesso ormai trascurato, acquistò la proprietà. Le difficoltà non tardarono ad arrivare e solamente un paio di mesi più tardi, una terribile tempesta di vento abbatté molti alberi secolari, complicando così il risanamento del parco. Nonostante gli innumerevoli ostacoli riscontrati, i proprietari decisero comunque di accettare la sfida di riportare la Villa Reale di Marlia al suo antico splendore commissionando importanti lavori di restauro.
Gran bel posto….