Le Padelle Rovinate sono Cancerogene? Quale Materiale Scegliere per la Nostra Salute (Parte 1)

Quando si parla di cosa realmente fa male alla nostra salute, spesso si deve fare i conti con grandi interessi di marchi che devono fare di tutto per “indirizzare” al meglio i consumatori, verso acquisti che riempiono le loro tasche. Ecco quindi che internet non ci viene incontro perchè è un grande calderone di notizie, spesso non verificate e “pilotate” dagli stakeholders.
Oggi vogliamo cercare di fare chiarezza su un tema abbastanza scottante, in tutti i sensi! Le padelle che abbiamo in casa, usate quotidianamente e per tanti anni iniziano a perdere il rivestimento superficiale, fino a rovinarsi visibilmente. Quali sono le sostanze che rilasciano? Vengono assorbite dal nostro organismo? Sono dannose o addirittura cancerogene?
Cerchiamo di dare una risposta a tutte queste domande, partendo dalle basi.
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UTILIZZIAMO INTERNET NEL MODO GIUSTO!
Una prima considerazione da fare è che grazie alla rete, possiamo evitare di accontentarci dei mercatini o discount che vendono padelle per pochi euro, ma, una volta individuato il materiale più idoneo, possiamo facilmente reperire le nostre pentole online.
LA PADELLA E’ IMPORTANTE COME IL CIBO
Utilizzare ingredienti di alta qualità, biologici, sani, è una scelta encomiabile, ma abbastanza incoerente se non prestiamo attenzione a quando danno può causare la padella in cui cuociamo i nostri cibi. E’ risaputo, infatti, che le padelle che utilizziamo perdono sostanze durante la cottura, quando inizia ad intaccarsi lo strato superficiale, metalli pesanti e particelle tossiche.
IL TEFLON E’ CANCEROGENO?
Già nel 2006 il teflon, o meglio l’acido perfluoroattanico (Pfoa), il derivato chimico di cui è fatto, veniva etichettato come “probabile cancerogeno” negli Stati Uniti. Come sapete il teflon è impiegato nella produzione di padelle antiaderenti, materiale eliminato dai processi di produzione entro il 2015 per limitare l’inquinamento ambientale.
Oggi uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della University of Exeter e pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives ha dimostrato che livelli elevati di questa sostanza nel sangue sono collegati a un maggior pericolo di sviluppare malattie alla tiroide. Soprattutto nelle donne per le quali, essendo più sensibili ai problemi della ghiandola endocrina, il rischio risulterebbe raddoppiato.” (Fonte Corriere della Sera).
D’altro canto però, la stessa fonte, cerca di non provocare allarmismi, considerando che il Pfoa è solo un coadiuvante chimico nella produzione del teflon e sprigionerebbe sostante nocive solo ad altissime temperature che difficilmente vengono raggiunte in cucina.
Gli studi sono ancora in corso, il teflon è ancora “sotto esame”, l’accortezza da avere sempre è certamente quella di non utilizzare padelle antiaderenti rovinate o scheggiate: quando la superficie è rovinata, il calore ed anche lo sfregamento seppur con palette in silicone (le più morbide in commercio) provocano il rilascio di sostanze che il nostro organismo assimila.
Altro consiglio non lasciare mai pentole incustodite ad altissima temperatura sul fuoco.
LE PADELLE IN RAME: LE PIU’ AMATE DAGLI CHEF, MA NON DALLE CASALINGHE!
Il rame è il materiale amato dagli chef, in quanto è un potente conduttore di calore e garantisce la corretta cottura di ogni alimento. Purtroppo, però per i “comuni mortali”, il rame risulta abbastanza scomodo da utilizzare per uso domestico con una manutenzione lunga e complicata.
Ad alte temperature, il rame può essere danneggiato anche con un semplice colpo di cucchiaio ed entrare in contatto con il cibo, provocando gravi disturbi al fegato.
Col passare del tempo, inoltre, si può formare il “verderame” deposito di ossido di rame tossico; per evitare questa le pentole vanno “stagnate” da personale specializzato.
LE PADELLE RIVESTITE IN CERAMICA SONO SICURE?
Purtroppo non possiamo ancora annoverare la ceramica tra i materiali sicuri per quanto riguarda le pendole. Utilizzare sia una ceramica naturale o un multistrato di nanoceramiche al posto del teflon, purtroppo non ci mette al riparo, in quanto bisogna comunque creare un ossido che lega la ceramica al metallo della pentola, anche questo soggetto ad essere rilasciato nel cibo mente cuciniamo quando le padelle iniziano a rovinarsi.
LE PENTOLE IN TERRACOTTA: ATTENZIONE AL RIVESTIMENTO!
Il materiale più antico dei tegami, in cui i contadini cuocevano minestre e legumi, sono fatte di argilla cotta che viene rivestita con coperture vetrose che hanno la funzione di proteggerle e facilitare la manutenzione e la pulizia o anche la decorazione.
I pregi sono l’assoluta uniformità nella cottura dei cibi che non si attaccano sul fondo, quindi consentono una cucina povera di grassi, in cui il sapore del cibo è intatto. La terracotta impiega parecchio tempo a scaldarsi e trasmette questo calore al cibo lentamente, quindi particolarmente indicate per le cotture lunghe e lente.
La terracotta è un materiale poroso, quindi assorbe gli aromi degli alimenti che vengono cotti all’interno, per questo motivo, si preferisce utilizzare le stesse pentole per la cottura dello stesso cibo, conferendogli via via che si utilizzano un sapore unico.
Nell’acquisto delle pentole in terracotta, bisogna fare attenzione al materiale di rivestimento: se, come spesso succede, sono verniciate con smalti e colori tossici (piombo, cadmio e selenio), possono essere rilasciati nel cibo residui piombici tutt’altro che salutari.
In commercio troviamo, invece pentole in terracotta ecologiche, rivestite con sostanze alcaline naturali, che non presentano rischi, anche se esteticamente possono avere qualche difetto.
LE PENTOLE IN ALLUMINIO: SCEGLIETE L’ALLUMINIO ANODIZZATO MA CON ATTENZIONE
L’Alluminio è un metallo tossico: si accumula nel cervello, nei tessuti e nelle ossa, alcuni studi associano l’intossicazione da alluminio all’insorgenza del morbo di Alzheimer. Non lasciate mai i cibi per lungo tempo a contatto con le padelle.
Se l’alluminio è anodizzato (con uno strato protettivo di ossido di alluminio e ioni di argento) tutte queste controindicazioni spariscono, in quanto la protezione impedisce il rilascio dell’alluminio. Purtroppo però i pochi e sporadici studi sull’alluminio anodizzato non consentono di stare completamente tranquilli ed utilizzarlo a cuor leggero.
(PARTE 2 dal 9 aprile)
ho trovato tutto molto interessante!! BRAVI e BUON LAVORO.
Grazie Pino! Il tuo commento ci rende felici
Le pentole in acciaio se presentano leggere macchie sono pericolose?
Descrizione molto interessante che non lascia alcun dubbio ma che purtroppo mi fa nascere molti dubbi ad esempio io credevo che le padelle rivestite in ceramica fossero sicure.
Quindi in conclusione come consiglio “non di busines” quale padella bisogna scegliere che sia antiaderente e sicura?????
Ciao Ciro, ti ringrazio, nell’articolo c’è scritto tutto. Purtroppo una certezza assoluta non puoi mai averla, ma utilizzando padelle e stoviglie in genere in perfetto stato di conservazione e di buona qualità non dovresti avere alcun problema.
Il pirex per il forno aiuta tanto, come i rivestimenti “in pietra”, ma anche il teflon se ben tenuto non rappresenta un rischio.
Il consiglio è, quindi, di prendere stoviglie di qualità, che siano certificate come nichel free e utilizzarle sempre fino a che non si iniziano a rovinare, poi andranno sostituite.
Credo che sull’alluminio tu abbia un po’ generalizzato.
L’alluminio rilasciato dalle pentole in alluminio appunto è regolamentato da Decreto Ministeriale 18 aprile 2007 n° 76:
Hai ragione, ma per forza di cose bisogna condensare e semplificare. Ti ringrazio per il tuo intervento e ne approfitto per pubblicare il link del DL.
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2007/06/20/007G0090/sg
Alcune cose già le conoscevo ma ho trovato i tuoi articoli molto interessanti e semplici da capire. Grazie.
Ti ringrazio molto, il tuo commento mi sarà molto utile.
Molto interessante. Vorrei notizie anche sulla pericolositá o meno delle teglie in silicone
Cosa mi sai dire delle pentole in acciaio inox? Grazie.
Se non hai problemi col nichel vanno bene, ma guarda la seconda parte del video https://youtu.be/hDywY5Trs-E
ciao,le pentole in acciaio inox se bruciandosi il cibo e rimangono macchiate fanno male?
Diciamo che è molto meglio non farle bruciare
Buongiorno, vorrei chiedere agli esperti che hanno scritto questo articolo e i lettori una domanda. Dopo aver letto l’articolo, sono molto piu’attento con che cosa cucino i miei cibi e mi sono venuti dei dubbi anche su un piccolo progetto su cui sto lavorando: un cuoci castagne tipo quello usato in Sicilia (“caliaturi”), e’ formano da una serie di tubi posti uno sopra all’altro che con il calore sprigionato dal braciere in basso cuoce le castagne. Il problema e’ che questi tubi sono di lamiera zincata; e’ un fatto noto che quando la lamiera zingata viene saldata sprigiona dei gas nocivi (cianuro!). La mia preccupazione e’ se usando questo aggeggio potesse raggiugere le stesse temperature come il processo della saldatura. Capisco che potrei evitare questa preoccupazione usando lamiere di acciaio inox. Voi che ne dite, meglio evitare e usare una normale padella? Grazie
Salve: al termine della lettura si rileva che non vi è nessuna padella realmente sicura.. soluzione: cuocere direttamente sotto la cenere?!!!