6 Ragioni per Cui Dovresti Fare Una Spesa Consapevole e Che Ti Faranno Arrabbiare
Si legge ovunque questo consiglio, di leggere le etichette di quello che consumiamo, ma sappiamo esattamente come leggerle?
Vediamo quali sono le informazioni obbligatorie per legge che deve contenere l’etichetta per rendere facile la vita dei consumatori, dando gli strumenti giusti per orientarsi in questo insieme di informazioni ed effettuare una scelta commerciale consapevole.
Per raggiungere questo fine, l’etichetta di tutti gli alimenti deve essere:
LEGGIBILE (per tipografia e dimensioni, grafica chiara)
INDELEBILE
Devono essere indicati obbligatoriamente:
MARCA
DENOMINAZIONE
PESO SGOCCIOLATO
QUANTITA‘ NETTA
TUTTI GLI ALIMENTI DEVONO AVERE LE STESSE ETICHETTE?
Le etichette devono essere presenti nei seguenti prodotti:
- Prodotti sfusi: sono quelli senza alcuna confezione, quindi ortaggi, frutta, prodotti di gastronomia.
Per questi tutte le indicazioni, vanno apposte nel recipiente di vendita.
Le indicazioni obbligatorie sono: denominazione, elenco ingredienti, eventuali allergeni e, se previste, data di scadenza e modalità di conservazione. - Prodotti preincartati: vengono confezionati al momento della vendita, sono pane, formaggi, salumi, carne, pesce.
Devono presentare obbligatoriamente qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico che provochi allergie o intolleranze ancora presente nel prodotto. - Prodotti preconfezionati: venduti già nella loro confezione, l’alimento non viene toccato al momento dell’acquisto.
Sono prodotti soggetti a leggi più ferree per quanto riguarda l’etichettatura.
COSA DEVE CONTENERE L’ETICHETTA DI UN PRODOTTO PRECONFEZIONATO?
L’etichetta dei prodotti preconfezionati a norma di legge (art. 3 D.lgs 109/92) deve contenere:
- Denominazione di vendita
- Elenco degli ingredienti
- Termine minimo di conservazione o data di scadenza
- Nome, ragione sociale o marchio depositato, e la sede del fabbricante o del confezionatore o di un venditore residente nella UE
- Sede dello stabilimento
- Quantità netta o quantità nominale di produzione o confezionamento
- Titolo alcolometrico volumico effettivo per le bevande aventi un contenuto alcolico >1,2%
- Lotto di appartenenza
- Modalità di conservazione ed eventualmente utilizzo
- Quantità di taluni ingredienti o categorie di ingredienti oppure se ne è presente uno caratterizzante
- Qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico ancora presente nel prodotto (come nei preincartati) che provochi allergie o intolleranze (art. 9 del Reg. UE 1169/201)
- Paese di origine e luogo di provenienza (art. 9 del Reg. UE 1169/201)
LA DICHIARAZIONE NUTRIZIONALE
Fondamentale per ogni alimento è la tabella nutrizionale che deve riportare:
- il valore energetico;
- la quantità di determinati nutrienti che rientrano nella composizione, i lipidi, i grassi saturi
- una dicitura specifica per zucchero e sale.
ATTENZIONE! Il regolamento stabilisce anche che non è obbligatorio l’inserimento del’etichetta nutrizionale nei prodotti confezionati in maniera artigianale o forniti dal fabbricante in piccole quantità, oppure preparati nei locali che forniscono direttamente il prodotto al dettaglio.
La legge è abbastanza esigente in materia di etichette, ma se tutto diventa troppo complicato ed il consumatore non riesce a comprendere appieno le informazioni, il beneficio sarà nullo.
Ecco allora 5 consigli per leggere e comprendere le etichette:
1 – PIU’ INDICAZIONI, PIU’ QUALITA’
Se un’etichetta è molto esaustiva, in genere, questo va di pari passo con la qualità del prodotto.
Più indicazioni sul singolo ingrediente, “olio extra vergine di oliva di prima spremitura “ anziché “olio di oliva” ad esempio, sono certamente un modo per valorizzare il prodotto e farne apprezzare la natura e l’origine degli ingredienti.
Stesso discorso se viene indicato il metodo di produzione o certificazioni di qualità, ecc..
Questo non significa che un prodotto che contiene più ingredienti sia più sano di un che ne contiene meno, anzi, spesso è il contrario: prodotti che contengono pochi ingredienti, sono quelli più naturali.
Naturalmente, per legge, tutto quello che viene dichiarato in etichetta deve essere veritero!
2 – L’ORDINE DI INDICAZIONE DEGLI INGREDIENTI NON E’ A CASO
Per legge gli ingredienti devono essere indicato per ordine di quantità decrescente: quindi il primo ingrediente è quello più abbondante e via via decrescono le quantità.
Questo può essere utile quando confrontiamo due prodotti merceologicamente simili, per decidere qual è il migliore: tra due prodotti che contengono entrambi olio extravergine di oliva e margarina, è da preferire quelle nella cui etichetta compare prima l’olio.
OCCHIO ALLA “SOMMA DEI GRASSI”!
Se in un alimento compare prima lo strutto, ma non ha altri grassi, è più sano di un alimento che ha strutto e margarina, magari in posizioni più basse, ma sono comunque da sommare nel conteggio dei grassi.
3 – IL PESO DELL’ALIMENTO: NETTO O SGOCCIOLATO
Se volete scegliere in base al prezzo, dovete sempre confrontare il prezzo al Kg: le confezioni potrebbero trarre in inganno.
Confrontate sempre il peso netto e sgocciolato dei prodotti.
4 – L’IMMAGINE INGANNA
Non fidatevi completamente dell’immagine riportata in confezione, questa, come dovrebbe essere sempre specificato, ha il solo scopo di presentare il prodotto.
Controllate sempre che la confezione sia integra e non danneggiata.
5 – LA DICITURA “SENZA ZUCCHERO”: QUANDO FIDARSI?
Forse non tutti sanno che ci sono degli ingredienti che anche se non vengono denominati “zuccheri” lo sono!
Qui trovi tutti gli ingredienti che sono zuccheri => ABC dell’Alimentazione: Come Sono Composti gli Alimenti, Cosa Serve per un Pasto Bilanciato
6 – OCCHIO ALL’AMBIENTE
E’ importante anche prestare attenzione agli imballaggi e preferire quelli che sono o possono essere riciclati.
LE ULTIMISSIME IN FATTO DI ETICHETTE
Via libera ad un nuovo decreto del Consiglio dei Ministri che reintroduce l’obbligo di indicare lo stabilimento di produzione o confezionamento degli alimenti in etichetta.
Questo era un obbligo esistente, ma superato dalla normativa europea.
Un obbligo reintrodotto, fortemente voluto sia dai consumo ma anche dalle aziende per cui è una chiave fondamentale di competitività a tutela del consumatore per una migliore tracciabilità degli alimenti da parte degli organi di controllo.
Si avvia, quindi un periodo transitorio di 180 giorni per smaltire le vecchie etichette, ma le nuove sono già ammesse in commercio.
Già odio andare in giro per supermercati…. Ma se devo leggere tutta questa roba, non ci entro più 😀 😀