Pasqua con l’agnello, le 4 ricette della tradizione per nobilitare l’alimento
Non ce ne vogliano vegetariani ed animalisti, ma la Pasqua cattolica viene festeggiata portando a tavola l’agnello.
Tradizione che, in realtà, deriva da un’antichissima usanza ebraica, quella di mangiare l’agnello durante la festa dell’Haggadah di Pesach, dove si celebra l’uscita del popolo ebraico dall’Egitto. Solo in un secondo momento, quindi, divenne un “rito” per celebrare la resurrezione di Cristo.
Molti, infatti, preferiscono evitare di consumare le sue carni in quanto l’agnello è proprio simbolo di purezza e pacatezza e il suo aspetto intenerisce non poco.
Per chi invece vuole rispettare la tradizione e consumare una delle carni più succulente proponiamo alcune varianti alla più classica e tradizionale delle ricette a base d’agnello, quella al forno con le patate.
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Agnello al forno con patate
Per 4 persone si utilizza: 1 kg di agnello porzionato, che potrebbe essere anche un ottimo cosciotto.
Per prima cosa la carne va lavata e asciugata, poi si insaporisce con delle fettine di aglio (per questa quantità non più di due spicchi) e 4/5 rametti di rosmarino fresco. Ricordatevi che i sensi vanno inseriti tra i tagli della carne.
Dopo di ciò si potrà salare sfregandola leggermente.
Ora si potrà adagiare la carne d’agnello in una teglia da forno oliata leggermente, accanto all’agnello posizionate poco meno di 1 Kg di patate, a tocchetti o intere se novelle.
Oliare uniformemente mescolando patate e agnello e infornare a 180 gradi per circa un’ora e mezza.
Se dovesse asciugare troppo, aggiungere man mano poca acqua o brodo caldo.
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Prima Tecnica: per dare più gusto all’agnello lo si potrà marinare, già riempito con i sensi (aglio, rosmarino e sale) con 1 bicchiere di vino (bianco o rosso, a scelta, questa potrebbe essere un’ulteriore variante) per una notte.
Seconda Tecnica: se non avete il forno o non volete usarlo è possibile cuocerlo anche sul fornello. Ovviamente si dovrà fare attenzione a cuocerlo a fuoco lento ed a girarlo spesso per non farlo bruciare. All’inizio della cottura, dopo rosolatura in un po’ d’olio, si può aggiungere un po’ di vino, magari quello della marinata.
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Terza Tecnica: per donare ancora più gusto si possono aggiungere dei quarti di cipolla bionda o novella al posto o assieme alle patate.
Quarta Tecnica: qui togliamo le patate ed aggiungiamo i pelati, ma solo a fine cottura dell’agnello. Dopo aver rosolato l’agnello in padella con un po’ di olio e aglio a fettine, si sfuma con un bicchiere di vino bianco e si lascia evaporare. Sale, pepe e quindi si aggiungono 300-400 grammi di pelati tagliuzzati e una foglia di alloro. Si prosegue poi la cottura per un’ora e 15 minuti circa, aggiungendo un po’ di brodo caldo se la preparazione dovesse asciugarsi troppo. Il sugo prodotto può essere utilizzato per condire la pasta.
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Vini consigliati con l’agnello
I vini consigliati per l’agnello arrosto sono i rossi dal profumo pronunciati: ad esempio Chianti, Montepulciano d’Abruzzo, Morellino di Scansano.
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E’ ora di dire basta all’uccisione di agnelli per la Pasqua con la storia della tradizione cattolica!!!!
Anche se fosse, le tradizioni barbare si devono eliminare!!!! Gli agnelli sono come bambini!!!!
Devo essere sincera , in casa mia nessuno mangia l’agnello , però tutte ricettina interessanti
Sono d’accordo pienamente con te.