Nessun ingrediente Trovato !
Nessun ingrediente Trovato !
Le virtù sono probabilmente il piatto tipico teramano per eccellenza che affonda le sue radici nella tradizione più antica. Una tradizione che ci parla di frutti della terra, della parsimonia dei contadini che, in questa stagione, avevano bisogno di piatti del “riciclo” per utilizzare verdura, legumi e le erbette più profumate dell’orto.
Elencare gli ingredienti delle virtù è quasi una follia, ma voglio darvi un’idea di quello che sono i sapori e la consistenza perchè, forse non ci rendiamo conto che fuori dai confini della mia Teramo, molti non conoscono l’esistenza di questo piatto. Non lo chiamate minestrone e, se avete la fortuna di assaggiarlo, non scansate nulla per fare onore alle donne che impiegavano giorni a raccogliere gli ingredienti e prepararli con cura.
A casa mia, o meglio a casa della cara Elisa, che è ancora un po’ mia, c’è ancora questa atmosfera, quella della ricerca delle verdure, fino a pochi anni fa curata in prima persona dal capostipite novantenne, l’accurata preparazione della pasta all’uovo di tutte le forme e colori, del pentolone che si riempie via via con un preciso ordine a seconda dei tempi di cottura. E poi, non prima di mezzogiorno, inizia a svuotarsi per via del religioso via vai di parenti e amici che bussano alla porta con la pentola vuota e escono con la pentola piena, generosamente riempita da un’improbabile porzione, misurata con un pentolino gigantesco a testa che in realtà verrà voracemente consumata a pranzo e ce ne sarà altrettanto per la cena di tutti. Ma nessuno si lamenta della quantità, tanto poi se ne riparla tra un anno!
La variante piacevolissima di quest’anno è la presenza dei miei bimbi a cui spero di tramandare non tanto il piatto in sè, quanto la storia che c’è dietro e la voglia di prendersi cura di tutta, ma proprio tutta, la famiglia che si traduce in una buonissima versione senza glutine con pasta ammassata con farina Biaglut!
Nelle virtù ci sono: fagioli di tutti i tipi, ceci, lenticchie, piselli, fave, bietola, indivia, scarola, lattuga, cicoria, spinaci, misericordia, carciofi, zucchine, carote, finocchi, aglio, cipolla, aneto, maggiorana, prezzemolo, menta, salvia, timo (pipirella), sedano, basilico, pepe bianco, noce moscata e chiodi di garofano, prosciutto crudo, osso di maiale, orecchie, cotenne e piedi di maiale, carne di manzo macinata, pasta fresca “Tajulin” e “Patellette” maltagliati, pappardelle; parte della pasta è preparata con spinaci e concentrato di pomodoro con conseguente colorazione verde e rossa.
2 Commenti Nascondi i commenti
non definirei ricetta difficile da preparare bensì lunga e laboriosa che comunque da molta soddisfazione il piacere della degustazione , premetto che sono pescarese e sono 3 anni che mi diletto nella loro preparazione e a detta dei miei amici sono brava ed con l’approssimarsi del 1° Maggio mi ricordano la promessa da me fatta per scherzo anni addietro
semplicemente OTTIMO